L’arte della lavorazione dell’Alabastro con Rossi Alabastri a Volterra

Volterra, utensili alabastro
3,9 min readPublished On: 14 Agosto, 2023

Una delle eccellenze caratteristiche della città di Volterra è l’Arte scultorea dell’alabastro, che attraversa secoli di storia, dal VII secolo a.C., sino ai giorni nostri.

L’alabastro è una pietra estremamente morbida, duttile alla lavorazione, un materiale mutevole, delicato, lucente ed elegante, con cui i sapienti artisti volterrani creano da sempre lavori artistici e di artigianato di manifattura squisita.

Gli Etruschi furono i primi ad utilizzare questa pietra, ritenendola la più adatta a racchiudere le ceneri dei loro defunti in elaboratissime urne, a loro volta scolpite prevalentemente con bassorilievi di immagini epiche (vedi rif. Museo Guarnacci).

L’alabastro è costituito da Solfato di Calcio, la sua raffinatissima trasparenza ne ha determinato il successo nel corso dei secoli e quello volterrano è considerato universalmente il più pregiato della Terra. I blocchi di alabastro, presenti nel territorio limitrofo si estraggono in cave a cielo aperto o in gallerie, all’origine hanno forma ovoidale di varie dimensioni, e la loro formazione geologica risale a un periodo compreso tra i 26 ed i 7 milioni di anni fa.

Ancora oggi ci sono innumerevoli laboratori artistici che conservano e promuovono questa tradizione plurimillenaria, la maggior parte dei quali si occupa di tramandare la scultura neoclassica, ovvero la più idonea a creare meravigliosi oggetti senza tempo. La trasparenza e la raffinatezza intrinseca di questa pietra infatti si sublima perfettamente con le lavorazioni maestose ed elaborate dello stile neoclassico.

Abbiamo potuto visitare un importante laboratorio artistico di lavorazione dell’alabastro, con la fortuna di essere guidato alla visita con la spiegazione di tutte le fasi di lavorazione da un artista, il sig. Franco, che da sessant’anni opera magistralmente presso la ditta Rossi Alabastri.

Le fasi della lavorazione dell’alabastro

Percorriamo con il Sig. Franco il cammino che da epoche lontanissime è lo stesso dei giorni nostri.

Si passa dalla sala di raccolta del materiale grezzo, dove blocchi di alabastro di sfumature e grandezze diverse, ma tutte di forma ovoidale, sono disposti a seconda delle lavorazioni che si vogliono ottenere. Si entra in un’altra sala, chiamata della Tornitura, dove colpiscono le innumerevoli cinghie telate appese al soffitto e tanta polvere bianca di alabastro sparsa un po’ dappertutto. Ma un cartello indica che questa polvere non danneggia la salute, rincuorandoci.

◊ Taglio orientato e Sbozzatura

Il primissimo lavoro consiste nel Taglio orientato del blocco e, dopo aver riportato sul pezzo la sagoma dell’oggetto desiderato, prosegue con la Sbozzatura. Il pezzo viene infine fissato al tornio per essere svuotato e sagomato.

◊ Squadratura

Accanto, si procede alla cosiddetta Squadratura, che prevede la valutazione della quantità di pietra a disposizione e l’individuazione del taglio adeguato per evitare spreco di materiale nella realizzazione di un’opera. L’opera, così grossolanamente sgrezzata, viene condotta nell’ultima sala di lavorazione, dove si realizzano magicamente – e magistralmente – i capolavori, per i quali Volterra è famosissima nel Mondo.

◊ Scultura

E si procede alla Scultura. Quando l’oggetto riproduce un modello già esistente, le misure sul blocco già abbozzato vengono definite con un pantografo. Si passa poi alla sbozzatura vera e propria e si conclude con la finitura. Se invece l’opera è originale, il lavoro procede nello stesso modo tranne che per l’uso del pantografo.

◊ Ornatura

La fase successiva è detta Ornatura, nella quale l’artigiano detto ornatista lavora sul pezzo fornitogli dallo scultore. Il suo compito è quello di eseguire i vari trafori, gli intagli e le decorazioni. Una fila interminabile di punte e di scalpelli di tutte le fogge e dimensioni fa bella mostra di sé su un tavolo da lavoro, ricoperto anch’esso di polvere di alabastro così come i manici degli scalpelli. Sudore, forza e maestria sopraffina sono gli elementi che si scoprono man mano che si attraversano queste sale, mentre il lavoro completato ci lascia meravigliati.

◊ Lucidatura

Ma c’è ancora un’ultima fase, detta Lucidatura. La Lucidatura ci viene spiegato di quanto sia fondamentale per conferire all’oggetto finito la trasparenza e la bellezza tipiche dell’alabastro. Oggi è frutto del lavoro di apposite macchine, ma in passato si trattava di un’operazione manuale lunga ed ovviamente assai delicata.

L’ultima sala raccoglie i prodotti finiti e dedicati alla vendita. Dai famosi busti di cavalli impennati, alle colonne, alle anfore ed altri innumerevoli oggetti di arredo, tutte opere artistiche create per donare un aristocratico tocco di eleganza esclusiva alle nostre abitazioni.

Il signor Franco, nel mentre ci spiegava i vari passaggi, ci ha mostrato con un blocchetto di alabastro venato tutte le fasi di lavorazione, realizzando per noi un piccolo vaso a forma di anfora porta unguenti, di stile etrusco, che rimane per noi uno dei più significativi ricordi del cammino fra l’Arte e la Storia di questa meravigliosa città e dei suoi artisti.

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