Il Museo Etrusco Guarnacci a Volterra

Museo Etrsuco Guarnacci Volterra
5,1 min readPublished On: 15 Agosto, 2023

Una delle innumerevoli eccellenze che la città di Volterra offre ai visitatori è senza dubbio il Museo Etrusco Guarnacci, che si erge incastonato come una pietra preziosa nel meraviglioso insieme archeologico urbano, nel quale traspare tutta la bellezza che coniuga l’Arte etrusca con la Storia di quel popolo.

Volterra è città d’Arte e di Storia, appunto, e la sua Storia nasce quasi tremila anni fa, quando i primi insediamenti autoctoni si amalgamarono, pare, da popolazioni provenienti dalla Lidia, formando il primo grande nucleo alla sommità di quel colle che domina le due vallate del fiume Era e del fiume Cecina.

Possiamo immaginare le abitazioni primitive, allora poco più che capanne, disposte tutte attorno all’Acropoli, ovvero il tempio sacro facente parte di un’area di culto che fu anche il primo esempio di costruzione in pietra della nascente città, posto nel punto più alto del colle, e circondato dalle prime mura. Mirabili costruzioni di edifici civili e religiosi eretti nei successivi secoli, avrebbero contribuito a dare lustro all’ingegneria di questo popolo, in grado di tramandare le proprie conoscenze ai Romani ed arrivare sino ai confini del loro impero.

Il Museo Guarnacci ospita reperti archeologici risalenti sin dal primo periodo storico della civiltà etrusca, definito villanoviano, incluso nella più estesa ‘età del ferro’. Suppellettili di semplice manifattura, resti di armi risalenti alla precedente ‘età del bronzo’ e gigantesche anfore nelle quali venivano conservate le ceneri dei defunti, costituiscono il primissimo archivio archeologico della civiltà etrusca nascente, ben conservati all’interno delle sale del museo dedicate a quel preciso periodo storico.

La semplicità degli oggetti presenti nel primo percorso dimostra in alcuni esemplari una sorta di evoluzione artigianale che confluirà poi nel seguente periodo culturale, molto più ricco di reperti.

Lo stesso Museo domina una notevole visuale di Volterra, dal quarto ed ultimo piano è possibile ammirare tutta la valle dell’Era che si estende sino a Pisa, mentre la parte rivolta ad Ovest è caratterizzata dall’imponente struttura medievale della fortezza medicea denominata Maschio.

E’ bene ricordare che gli Etruschi avevano un culto particolare sia per la spiritualità e le divinazioni, sia per i defunti, per cui molte delle opere che sono giunte sino a noi riguardano proprio oggetti legati ai defunti, con chiari riferimenti al soprannaturale.

All’interno del Museo Guarnacci si possono infatti ammirare urne cinerarie per lo più in alabastro di pregevolissima fattura a forma di sarcofago, con la cassa contenente le ceneri riccamente lavorata con bassorilievi riguardanti alcuni aspetti significativi della vita terrena del defunto.
Al primo piano sono esposte urne di un più recente periodo, dl IV secolo al II secolo a.c., con bassorilevi di argomento mitologico greco.

E’ interessante notare che in molte di queste urne compaiono figure mitologiche, come cavalli alati, cornucopie, demoni, chimere, sirene ed altre forme insolite. Oppure si possono ammirare altre urne con bassorilievi raffiguranti episodi tratti direttamente dall’Odissea: Ulisse e le Sirene, l’accecamento di Polifemo, la trasformazione in animali dei marinai di Ulisse, l’uccisione dei Proci ed altro ancora.

L’archetipo della tomba familiare accoglieva non solo le ceneri del defunto, ma anche gli oggetti che i parenti collocavano accanto al monumento funerario e che, simbolicamente, consentivano al defunto di sopravvivere nell’aldilà: sono in genere suppellettili relative al banchetto come raffigurato nel coperchio dell’urna, ovvero vasi ed ampolle per mescolare l’acqua col vino, piatti contenenti cibo, ma anche oggetti d’ornamento e da toletta, in particolare per le donne.

Il coperchio invece riporta l’immagine statuaria dello stesso defunto nell’atto del banchetto e provvisto, se maschio, del suo inseparabile piatto per il cibo, mentre se femmina, nella sua mano compare uno specchio od una fiala per gli unguenti.

Dentro una saletta, con particolare gioco di luci, è esposto uno dei monumenti più significativi di tutta la collezione, il coperchio di un’urna in terracotta definito ‘il coperchio degli sposi’, che rappresenta due anziani coniugi distesi sul letto del convivio dai lineamenti molto marcati.

Museo Etrusco Guarnacci, Urna degli Sposi

Proseguendo lungo il percorso è possibile ammirare i cosiddetti espositori monetieri, contenenti rarissimi esemplari etruschi in oro, argento, bronzo, di manifattura prevalentemente ellenica, le proprie monete battute dalla zecca locale a dimostrare la potenza economica e mercantile della città. Inoltre sono esposte più di tremila monete greche, romane repubblicane e imperiali, i bronzetti, le oreficerie e le gemme, ma anche giochi realizzati in avorio, tra i quali le trottole, i dadi ed altri.

Ma il vero capolavoro presente nel Museo Guarnacci è una misteriosa statuetta alta poco più di 50 cm in bronzo, divenuta un monumento-simbolo del Museo volterrano e dell’Etruria in genere, denominata Ombra della Sera.

Racchiusa dentro un cilindro trasparente ed illuminata con sapienti proiezioni di luci a creare una suggestione incomparabile, l’emozione rapisce lo sguardo ed i sensi mentre ammiri un’opera che pensi provenga direttamente da una cultura aliena, tanto ne resti impressionato.

Essa rappresenta una figura maschile nuda, ma ciò che risalta di più è la forma allungata del corpo, eccetto la testa, che mantiene le proporzioni esatte, e questo stile così moderno risulta sbalorditivo per una scultura etrusca. In questa figura viene sottolineata una bellezza che raggiunge quasi il soprannaturale, grazie ai tratti naturali del volto.

I bronzisti di Volterra erano già noti nell’antichità per le grandi capacità manifatturiere e tecnologiche, che permettevano loro di fondere i minerali di rame delle vicine Colline Metallifere in lega con lo stagno, ottenendo il bronzo.

Si tratta in sostanza di un ex-voto allungato di giovinetto, la cui grandissima fama, arricchita da leggende tanto curiose quanto non veritiere, è dovuta essenzialmente alla singolare forma di questo bronzo votivo che evoca l’ombra proiettata sul terreno dalla figura umana alla luce del tramonto e che trova singolari assonanze con stili ed opere di scultura contemporanea.

Uno dei maggiori capolavori della scultura etrusca del III sec. a.C., sicuramente l’esemplare più pregiato della già ricchissima collezione museale volterrana.

Il Museo Guarnacci di Volterra rappresenta una tappa obbligata per i visitatori, soprattutto quelli appassionati di scoprire maggiormente i più intriganti ed interessanti aspetti di una cultura arcaica ed ancora tanto misteriosa, ma dalla quale forse discendiamo un po’ tutti.

Per maggiori informazioni su itinerari, eventi, musei potete visitare il sito ufficiale del Consorzio Turistico di Volterra cliccando qui.

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